Scuola di Preghiera e di Vita - Sulla tua parola getterò le reti
Anche quest’anno è ripartita l’esperienza della Scuola di preghiera
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Venerdì 9 novembre: mancano pochi minuti alle 19.30. Le porte del Seminario Arcivescovile “Pio XI” sono spalancate, mentre dopo una intensa giornata di duro lavoro, la Comunità del seminario è riunita in cappella per la recita del vespro; il Rettore invita tutti al raccoglimento, per deporre nelle mani del Signore le fatiche della giornata: “…la vita del sacerdote - ci ha detto d. Sasà - molto spesso è travolta dall’ansia del “fare” dentro la quale si rischia di rimanere imprigionati se non ci si ricorda che siamo soltanto umili strumenti nelle mani di un Altro..!" Da qui l’esigenza della preghiera e dell’affidamento al Signore, affinché, liberati dall’esito delle circostanze, il nostro operato - oggi, in seminario, e domani, nel ministero - sia sempre "restituito", con pace e con fiducia, al buon Dio!
Ristorati dalla preghiera e rasserenati dal monito del Rettore, dopo aver ringraziato Dio con il canto del Magnificat, eccoci pronti ad accogliere tutti coloro i quali, desiderano incontrare il Signore nell’esperienza dell’ascolto della sua Parola.
Anche quest’anno, si e', cosi, aperto ufficialmente l’ormai tradizionale appuntamento della “Scuola di preghiera e di vita”. Lo scopo di questa iniziativa è quello di offrire gli strumenti necessari per vivere concretamente un tempo - personale e comunitario - di discernimento e di raccoglimento, a partire dall’ascolto della Parola di Dio e dalla possibilita' di accostarsi al sacramento della Riconciliazione. La proposta è rivolta in modo particolare ai giovani, ma non esclude nessuno: quanti vogliano approfondire la propria esperienza di colloquio con Dio e con se stessi, sono ben accetti!
La preghiera è la posizione più vera dell'uomo di fronte a Dio; è il gesto più completo, l'atto più realista e vero che l’uomo possa compiere. E' il punto in cui Dio e l'uomo entrano in stretta relazione. Essa sorge quando si ricerca il senso della vita, quando ci accorgiamo che il nostro io nasce da un “Tu” che ci trascende ma che ci interpella!
Il tempo, insieme allo spazio, è una delle dimensioni in cui vive l’uomo, anzi e' la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi: possiamo distinguere le fasi della nostra vita in un passato, in un presente e in un futuro. Siamo immersi nel tempo… ed è il tempo che scandisce le nostra vita. Ma... quale tempo?
Gli antichi greci avevano due parole per definire il tempo: krònos e kairòs. Mentre krònos è quantitativo, kairòs ha una natura qualitativa. Mentre la prima si riferisce al tempo logico e sequenziale, la seconda significa «un tempo nel mezzo», «un tempo di grazia», un momento che emerge dal tempo indeterminato nel quale «accade qualcosa di speciale». C’è una promessa che può trasformare un tempo vuoto in un «tempo pieno» vissuto così. Questo qualcosa di speciale lo ritroviamo nel Vangelo: è la promessa di Gesù di essere una presenza viva per noi tutti i giorni. La certezza di questa sua compagnia che è dono di Grazia, se riconosciuta, spalanca il cuore alla Gratitudine che concretamente viene testimoniata nella Gratuità di una vita totalmente donata all’Amore... E’ stato così che, dando il benvenuto alle centinaia di persone presenti, don Sasà ha introdotto il tema guida dell’anno: «Grazia, gratuità e gratitudine: ‘perle preziose’ per credere, amare e servire», passando poi alla lectio del brano evangelico della cosiddetta «pesca miracolosa» (Lc 5, 1-11).
La fede è coscienza di una presenza: Gesù Cristo, il quale oggi come duemila anni fa chiede a ciascuno di noi, come fece con Pietro, di poter entrare nella nostra barca, cioè nella nostra vita, nel nostro mondo. Lui l’onnipotente Signore, viene incontro all’uomo chiedendogli - in punta di piedi!- di fargli spazio: solo nell’effettivo incontro con la nostra disponibilità Egli agisce trasformando le nostre faticose e lunghe notti di pesca infruttuosa in un successo carico di stupore e, forse, anche di timore. Il Signore bussa al nostro cuore e, con delicatezza e tenerezza, chiede di entrare nel nostro quotidiano. Solo se gli apriamo, se accogliamo il suo insegnamento e, "sulla sua parola" accettiamo di metterci in gioco, con Lui e per Lui, Egli potrà prendere possesso della nostra vita. Solo rispondendo alla sua chiamata, nella fiducia incondizionata alla sua parola, egli potrà fare di noi, come fece con Pietro, “pescatori di ... uomini vivi - cosi come ci ga spiegato d. Sasa' nella lectio che ha condiviso con noi tutti - uomini, cioè, da ri-consegnare alla Vita..! "
Il prossimo appuntamento sarà il 21 dicembre alle 19.30: vi aspettiamo numerosi!