Come è buona e sana abitudine, ogni estate i seminaristi …non vanno in vacanza. Certamente la comunità nel periodo estivo non risiede in seminario, ma pur vivendo in famiglia e a servizio delle comunità parrocchiali di origine, viene coinvolta dal rettore a vivere esperienze davvero significative in diversi ambiti pastorali della diocesi.
Ecco così che l’estate non diventa solo momento di (legittimo) riposo, ma anche segmento della vita formativa di un seminarista in cui si sperimenta concretamente cosa significa mettersi al servizio dei più poveri, dei più deboli ed essere così strumento di carità attraverso cui far giungere la bellezza del messaggio evangelico di Gesù, messaggio di misericordia, di amore , di prossimità (vedi foto).
Non sono mancate inoltre esperienze nel servizio educativo quali i campi diocesani di Azione Cattolica e i campi scout dell’Agesci dove diversi seminaristi si sono messi in gioco nella loro testimonianza vocazionale accanto a bambini, ragazzi e giovani. Passiamo ora in rassegna le singole esperienze vissute.
Giovanni Armeni, Michele d’Agostino e Antonio Ielo sono stati protagonisti al campo diocesano Giovanissimi di AC ed hanno trascorso un
intera settimana dedicata all'incontro con Gesù, alla ricerca personale di se stessi e soprattutto all'esperienza forte dell'amicizia, il tutto nella suggestiva cornice dei boschi di Gambarie dove, nella casa "Soggiorno San Paolo" di Cucullaro, oltre 80 tra ragazzi e ragazze hanno vissuto appieno questa bella esperienza di Chiesa Diocesana.I nostri tre amici sono stanti mandati come "inviati speciali" per accompagnare i giovanissimi della Diocesi in questa esperienza e per essere testimoni della loro interessante quanto audace scelta di seguire Gesù nella via del Sacerdozio.
Danilo Nocera, Alessandro Futia e Pierre Kyambo invece hanno vissuto la gioia e l’allegria del campo ACR che è stato anche un campo caratterizzato dalla profondità umana e spirituale che è venuta fuori, inaspettata, da ragazzi che nascondono un cuore grande ed in ricerca.
Danilo, Alessandro e Pierre si sono interrogati sul perché di tanto entusiasmo e di tanta partecipazione da parte di questi ragazzi. Perché vi partecipano? Perché invogliati dagli educatori che li invitano? Per gli amici che vi trovano? Forse anche per questi motivi, ma soprattutto perché c’è una forza più grande di noi che li invita e li attira.
Lo Spirito Santo li porta sul monte per fare un soggiorno festoso con l’amore che ha cambiato il mondo, quello di Dio che viene nel Figlio ancora oggi. Come? Nell’annuncio del Vangelo e nei sacramenti, grazie alla Chiesa e ai suoi ministri. Questo annuncio e questo messaggio di cercare con coraggio la verità del Vangelo è stato lanciato di nuovo ai piccoli dell’ACR, accompagnati dalla presenza dell’assistente diocesano don Francesco Marrapodi e dai seminaristi.
Ma perché ci sono anche i seminaristi, si sono chiesti gli acierrini?
Perché i futuri presbiteri sono i primi a dover imparare che se non diventeremo tutti come bambini, nella disponibilità interiore e nella fiducia totale verso Gesù, non entreremo nel regno dei cieli.
Olivier direttamente dal Congo ci trasferisce dall’Azione Cattolica agli scout dell’Agesci.
Olivier infatti ha trascorso una settimana di campo con il reparto della Parrocchia di S.M della Candelora accompagnato dal motto “la vera magia é in me... la vera magia é in noi!" il cui obiettivo era quello di scoprire l'importanza dei desideri e dei sogni, il nostro essere speciali, le meraviglie dell'amore e dell'amicizia, il mistero del bene e del male.
Continuiamo il nostro viaggio e ci trasferiamo a Lourdes, questa volta insieme a Maurizio Demetrio, Giuseppe Stranieri, Rocco Martello e
Gabriele Allegrino che hanno accompagnato ammalati e pellegrini con il treno organizzato dall’Opera Pellegrinaggi Foulards Bianchi.
Viaggio vissuto in spirito di semplicità e con tanta voglia di mettersi al servizio del prossimo. La cosa più bella di questa esperienza é stata quella di prestare ascolto agli ammalati e condividere le loro esperienze di vita. È stato davvero emozionante leggere nei loro occhi la serenità del cuore e quello spirito così intenso di devozione e fiducia nei confronti della Vergine Madre.
Ancora esperienze di “taglio” caritativo ci fanno tornare in diocesi e ci portano a Cucullaro, dove si è svolto il campo diocesano Caritas e a Bagnara dove si è tenuto il soggiorno organizzato dall’UNITALSI a servizio di disabili e delle fasce deboli.
Davide Tauro e Juan Manuel a Cucullaro si sono spesi in una forte esperienza di servizio e di comunione molto positiva perché ha permesso loro di poter sperimentare la condivisione anche nelle cose più semplici: dai servizi all’animazione ed alla testimonianza di vita.
Davide Amadeo e Jerome Pascal invece a Bagnara con i disabili hanno potuto contemplare il volto di Cristo nell’ammalato che servivano in tutti i suoi bisogni primari e vivendo come in una famiglia in cui tutti fanno la loro parte al meglio per aiutare chi è in difficoltà.
La nostra estate non finisce qui perché ci fa fare ancora un grande salto, questa volta verso Nord, e precisamente a Torino presso la Piccola Casa della Divina Provvidenza, comunemente conosciuta come Cottolengo.
Qui, Luca Mazza, Antonio Mazza’ e Gianluca Longo hanno toccato con mano le “piaghe” dei tanti ammalati ospiti in questa struttura attraverso cui il Signore gli ha fatto sperimentare le fragilità e i limiti più profondi e immediati; li ha aiutati a relativizzare tutto il resto e a capire che: solo in Lui abbiamo senso.
Solo ponendo la nostra finitudine nella sua immensità riusciamo a non perderci a non disperarci. La sofferenza ci fa capire quale amore ha avuto Gesù nel voler sperimentare e partecipare la sofferenza e il limite della morte.
Ultimo duplice balzo che ci fa andare in provincia di Como (Capiago) e di Palermo (Altavilla Milicia) dove Ivan Iacopino, Jean Frederic, Gino Irina, Vladimiro Calvari, Domenico Foti e Danilo Latella hanno fatto un’intensa esperienza di preghiera e di incontro col Signore vivendo il tempo degli esercizi spirituali di S. Ignazio.
“...E quando non avete più desideri chiedete il dono di desiderare, desiderate di desiderare”.
Questo uno degli appelli più belli rivolti ai nostri amici durante questo momento di grazia in cui hanno avuto l’occasione di dimorare presso il Cuore di Dio in un tempo di totale, vitale e fruttuoso silenzio interiore ed esteriore.
Accompagnati dallo Spirito Santo si sono incamminati nelle viscere della Misericordia di Dio e di tutti quei grandi e semplici doni che così difficilmente non riusciamo a scorgere, gustare e cogliere nella vita quotidiana.
Certamente nel silenzio rigenerante e santo che hanno vissuto nel cuore, sono stati coinvolti dalle prove caratteristiche dell’amore, dalle paure dinanzi ai limiti propri, alle incertezze di fronte a grandi progetti.
E’ vero però che l’amore è una scommessa dove l’unica vittoria consiste nell’osare. In tutto questo una è la parola che Gesù Maestro ha sussurrato e dice a tutti noi: “dici Padre insieme a me, non temere, coraggio, dove nel tuo silenzio ci sono io tu stesso sarai nuova creatura, nuovo uomo o donna capace di amore!
Si conclude così questo nostro lungo viaggio in giro per l’Italia, con sentimenti di gratitudine per i doni ricevuti, per i volti incontrati e per le sofferenze accarezzate.
L’estate è finita, ma non è finito il desiderio del nostro cuore di continuare a camminare sotto lo sguardo di Gesù e Maria al servizio di Dio e dell’uomo.
Francesco Velonà